Nel 2009 QUATTRO. Giornale di informazione e cultura della Zona 4, ha promosso un appello al Sindaco di Milano intitolato Nutriamo il pianeta anche di cultura: la BEIC a Porta Vittoria nel quale si chiedeva che la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura venisse inclusa nelle opere da realizzare nell’ambito dell’EXPO 2015. L’appello è stato firmato da centinaia di cittadini, da decine di associazioni culturali e da esponenti politici di tutti gli schieramenti. Numerose anche le personalità della cultura e dell’economia che nel corso degli ultimi anni hanno espresso un giudizio altamente positivo sul progetto della BEIC. Riportiamo di seguito alcune delle loro testimonianze.

Edoardo Boncinelli
«Le biblioteche sono da sempre i massimi monumenti della cultura dell’uomo. Con l’avanzare dell’informatica le biblioteche centralizzate sono diventate una necessità di un paese sviluppato. L’Italia ha bisogno di una biblioteca centrale moderna e Milano è la città ideale per ospitarla».

Diana Bracco
«In una società aperta e mobile, capace di stimolare e proporre confronti, la cultura è un valore aggiunto importantissimo anche in termini economici e di attrattività. Dopo la Scala, abbiamo la possibilità di focalizzare l’impegno su un altro progetto di enorme portata, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, che sarà una vera infrastruttura del sapere, un incentivo alla diffusione della cultura umanistica e scientifica nel nostro Paese, e il nodo per collegarci al circuito delle grandi biblioteche europee e mediterranee».

Roberto Calasso
«Mi auguro vivamente che il progetto della Biblioteca Europea giunga a compimento. E in tempi accettabili, che non sono certamente quelli a cui Milano ci ha abituato da molti anni. Di fatto la situazione delle biblioteche a Milano è, al momento, penosa, anche se la città può vantare alcune grandi istituzioni storiche come l’Ambrosiana e Brera. È comunque molto più facile elencare ciò che oggi manca e ciò che non è funzionale o praticabile. Perciò un progetto che punti su un impianto di alta qualità e su una funzionalità ispirata al modello americano, non può che essere una preziosa acquisizione per la città».

Guglielmo Cavallo
«Una biblioteca innovativa quale è quella del progetto di Milano, che abbia nel contempo libri e strumenti di consultazione digitale, può soddisfare veramente le pratiche di studio consolidate nel passato guardando alla transizione verso quelle del futuro».

Giuseppe Guzzetti
«La Biblioteca europea di Milano è un obbiettivo da conseguire per internazionalizzare la cultura italiana e per aiutare e sostenere l’imprenditorialità lombarda e milanese».

Claudio Magris
«Vorrei spezzare una lancia a favore della Biblioteca Europea (BEIC). Si tratta di un’iniziativa a mio avviso molto rilevante, ossia di una Biblioteca Europea a grande struttura multimediale, che dovrà unire libri e supporti digitali, il tutto a libero accesso e a scaffale aperto, offrendo così un formidabile, totale strumento di informazione, di formazione, di preparazione culturale e dunque, nel senso più ampio, civile. Strutture di questo genere esistono a Parigi,  New York, San Francisco e Monaco di Baviera, dove hanno avuto ed hanno pieno successo di pubblico, mentre in Italia una grande biblioteca di questo tipo non c’è. La Fondazione BEIC sta lavorando a questo progetto da oltre sette anni, con un impegno di lavoro e di risorse, già in parte attribuite dal Parlamento, che ora rischiano di non poter venire utilizzate, se le competenti autorità di Milano non faranno pervenire al Ministero delle Infrastrutture e al Cipe la richiesta di inserire la biblioteca tra le opere da finanziare come un’ infrastruttura del sapere.  Penso che non solo Milano, ma tutta l’Italia trarrebbero un notevole frutto dalla realizzazione di questa impresa».

Gianfranco Ravasi
«Quando nel 1455 Gutenberg aveva dato il via alla grande avventura della stampa, aveva parlato di catene spezzate perché la verità potesse volare. Da allora la parola è certamente corsa su un numero enorme di volumi; ma ora è iniziato con l’informatica un nuovo, straordinario “volo” e la Biblioteca Europea di Milano, sulla scia e in connessione con analoghi esperimenti già attuati all’estero, diventa il simbolo dell’applicazione, al livello più alto, di tutte le prestazioni che l’informatica offre, interconnessa con i libri cartacei, perché i testi vengano messi a disposizione in forme nuove e dirette, perché le ricerche interdisciplinari si sviluppino intrecciando tutti i rami del sapere, perché il dialogo tra le biblioteche, le culture e le nazioni sia una realtà quotidiana».

Sergio Romano
«Gli scaffali della Biblioteca Europea saranno aperti. Il visitatore potrà cercare il libro desiderato, lasciare che il filo dei suoi interessi lo porti da un’opera all’altra, sfogliare quelle che attirano la sua attenzione. E quando avrà trovato il libro di cui ha bisogno, potrà sedersi a uno scrittoio, accendere una lampada (la biblioteca sarà aperta di sera), estrarre un computer, collegarlo a una presa di corrente. Supponiamo che la lettura del libro prescelto lo rinvii a un altro meno facilmente reperibile. Potrà ricercarlo fra quelli della BEIC di cui esiste già una versione elettronica o collegarsi, per consultarlo, con biblioteche nazionali e internazionali. Una biblioteca moderna, che è al tempo stesso istituto di cultura, modifica rapidamente l’ambiente in cui viene costruita. La sua presenza attira librerie, caffè, ristoranti, piccole sale teatrali, centri culturali, negozi che possono soddisfare gli interessi di una clientela colta e di ogni età.  Milano non avrà soltanto una grande biblioteca. Avrà anche un quartiere rinnovato e attraente».

Dieter Simon
«Investire nella cultura è il modo più lungimirante di preparare il futuro. Per questo il progetto della Biblioteca Europea, per la vastità del suo orizzonte interdisciplinare e per la modernità dell’approccio che lega tra loro i libri e i supporti digitali, merita di essere salutato con soddisfazione da chi coltiva la conoscenza e da chi ama l’Italia».

Marco Tronchetti Provera
«Il nostro Paese non è stato in grado di dar vita ad una struttura bibliotecaria moderna, dove le tecnologie più avanzate possano valorizzare l’inestimabile patrimonio di cui disponiamo. Per questa ragione la creazione a Milano della Biblioteca Europea, un nuovo grande complesso per la cultura e l’informazione simile a quelli di recente costituzione nelle principali città mondiali, rappresenta un’opportunità unica».

André Vauchez
«L’Italia non manca di biblioteche, talvolta ricchissime per i manoscritti e i libri antichi. Ma è vero che è ancora sprovvista della grande struttura bibliotecaria a scaffali aperti, moderna e interdisciplinare, che dovrebbe essere la Biblioteca Europea di Milano, di cui la comunità scientifica internazionale augura la prossima realizzazione».

Umberto Veronesi
«Ho letto con entusiasmo, e quasi affascinato, il progetto di creazione della Biblioteca Europea. Una mirabile iniziativa, in grado di portare al nostro paese lustro e prestigio; un doveroso omaggio alle menti illuminate che hanno reso l’Italia uno tra i più importanti bacini della cultura, con personalità legate al mondo dell’arte e della scienza stimate in tutto il mondo. Mi auguro che l’impegno della Regione, della municipalità e delle istituzioni e, perché no, questo mio semplice pensiero, possano riuscire in questo importante progetto e farci omaggio di questo dono».

Edoardo Vesentini
«Questa iniziativa di una nuova grande Biblioteca a scaffale aperto di libri e di supporti digitali relativi a tutti i rami del sapere è di indubbia rilevanza per le ricerche interdisciplinari e, in particolare, per l’incentivazione della cultura scientifica in Italia».